In un torneo dove l’unico cartone ammesso è quello della birra, i Palooney Tunes si presentano in cinque contati, con più spirito che fiato, e provano comunque a far girare la pellicola. Ma alla lunga, il fisico chiama il conto e il Deportivo Lo Stanzino porta a casa una vittoria sudata, nervosa, ma tutto sommato meritata.
Apre subito le danze Calore Giovanni, che mette la firma al primo minuto, come a dire “noi ci siamo, e pure in anticipo”. I Palooney, però, rispondono con personalità: Ragusa Giuseppe e il solito Cardinale Mattia confezionano due lampi che fanno sperare in una serata ispirata.
Nella ripresa esce la gamba, e a farla pesare è Lazzarato Riccardo, classe 2000, ma DNA ‘92: il ragazzo prende appunti dal padre Giuseppe e ne riscrive il copione con una doppietta da stropicciarsi gli occhi. Accanto a lui, Pace Davis e Zanetti Simone fanno il loro dovere con l’efficienza di chi al Palo ci ha già lasciato calli e gloria. I Palooney non mollano mai, ma pagano a caro prezzo la corta rotazione e qualche sbavatura di troppo, godono di un Autopalo e di un Cardinale che ci prova fino alla fine, doppietta e anima, ma non basta per strappare alemno il golden post. Mister Schiavon, prende appunti con la matita della speranza: c’è talento, c’è cuore… ma serve ossigeno.
Il Deportivo parte bene, con un mix interessante tra gioventù incosciente e volpi esperte: la squadra gira, vince e convince. Se mantengono la fame e la calma, possono fare strada. I Palooney, invece, devono ritrovarsi: il feeling tra i pezzi c’è, ma manca il collante. Urge tornare alle origini, magari con qualche rinforzo che magari domenica ha preferito il mare alla partita.
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