PINKO PALO
1 - Milan Andrea
Certe partite iniziano prima del fischio. Stavolta comincia con un abbraccio, tenero come una vecchia figurina Panini: Giuseppe Lazzarato, leggenda vivente del Palo con 17 tornei alle spalle e una carriera che attraversa tre decenni, stringe Riccardo, suo figlio, esordiente con la maglia dello Stanzino. “Vai piano, papà” gli sussurra. E non si capisce se è un invito a non tirare troppo o il timore che il babbo si rompa e poi a casa tocca fare tutto a lui. Spoiler: nessuna delle due cose andrà come previsto.
Perché poi inizia la partita. E da lì in avanti è un monologo del Deportivo: Faccin Filippo decide che il tempo delle cortesie è finito e firma cinque pali da autentico dominatore. Lazzarato (il giovane) si prende la scena con una doppietta elegante, Pace Davis fa il suo (e lo fa bene), e a metà del secondo tempo il punteggio recita 9-1. Il palo dei Pinko, unico della serata, è un lampo fugace firmato da Milan, che poi si perde.
La sensazione è chiara: lo Stanzino c’è, e fa sul serio. È una squadra vera, collaudata, che ha assorbito l’anima dei vecchi Ratti Pauli e ci ha aggiunto volti nuovi affamati. Classifica alla mano, Deportivo vola a 6 punti e mette un piede e mezzo agli ottavi (95%), con lo scontro diretto coi Chicchelini a decidere chi prenderà la testa del girone. Palooney è a 3, e dovrà vincere l’ultima con i Pinko (già virtualmente - ma non matematicamente - eliminati, la differenza -16 pesa eccome).
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