MALA DEL FORCE
1 - Duranti Marco
1 - Kharabouche Anas
2 - Parpajola Marco
2 - Zulian Giovanni
1 - Autopalo
MICA PIZZA & FICHI
1 - Catanzaro Antonio
1 - Faggin Filippo
1 - Spizzichino Giacomo
In principio fu Spizzichino, che spolvera subito il menù con una ricetta semplice: uno a zero, e profumo di sorpresa. Ma la Mala – che da queste parti non ha mai portato solo il nome – non si fa impressionare. Prima Zulian pareggia i conti e poi si comincia davvero a far sul serio.
Parpajola ne mette uno, l’autopalo aggiunge un ingrediente misterioso, Kharabouche ci mette la spezia, e quando la sabbia della clessidra comincia a scendere davvero veloce, Duranti e di nuovo Zulian scavano il solco. A nulla servono le risposte di Faggin (che esce comunque a testa alta) e Catanzaro, perché la Mala chiude i conti con la seconda perla di Parpajola, a coronamento di una prestazione collettiva da manuale. E anche da ambulatorio.
Sì, perché la sfida è stata intensa, ma pure parecchio maschia. Ne fanno le spese due colonne della Mala: Breviglier, uscito col gomito che chiedeva pietà, e Bordin colpito allo zigomo da un destino crudele che gli fa dire addio al titolo di sex symbol 2025. Ma occhio: perché a petto in fuori a tale riconoscimento si candida ora il compagno di squadra Gigi Sartori, che pare sia stato avvicinato in tribuna nel post gara da un paio di ragazze bionde… seguiremo gli sviluppi.
I Mica Pizza & Fichi escono con onore da un torneo giocato alla grande, tra giocate spettacolari e partite pirotecniche. Hanno divertito, segnato, fatto parlare di sé. E li rivedremo. Garantito.
Ma la Mala c’è, eccome se c’è. Cinica, profonda, affiatata. E pure con un discreto tasso di bellezza, nonostante i bernoccoli. E chi li aspetta in semifinale? I Tu Quoque. C’è da vendicare la semifinale del 2024 quando un 2 – 3 al gp li privò della finalissima
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