Nel girone A, quello “anziano” per vocazione e regolamento, l’esperienza non manca, ma la freschezza sì. Lo si capisce già nel riscaldamento: i Beers & Bears si presentano al completo, sì, ma con il fisioterapista personale – mancava solo il lettino. Gli Scainari invece contano le presenze una a una: Galeazzo ancora reduce dalla maratona gastronomica della sera prima dà forfait, e per portare a casa la partita serve stringere i denti. O toglierli (...battuta, forse da spiegare...vista ò'età, hanno la dentiera, capito?)
Il primo tempo è educato, quasi soft. Si colpisce poco e si sbuffa tanto. Ma c’è un Borella – Fulvio – che non ha mai smesso di sapere dove si colpisce: 1-0, e tutti sotto con moderazione. Alla ripresa il ritmo si alza quel tanto che basta per far entrare in scena i pesi massimi. Badain Diego – leggenda viva, classe ’82, 74 pali in carriera – timbra con mestiere. Ma è fuoco di paglia: Calore Omar risponde con la calma glaciale di chi ha già vinto tutto, Borella Giulio lo imita col suo passo da professore della meccanica palistica. La partita si fa frizzante, nonostante le giunture.
I Beers ci provano con Gilli Riccardo, ma ancora Calore – 154 pali in carriera, tanto per dare un contesto – firma il definitivo 4-2. Da segnalare che, dopo le scosse della gara precedente, stavolta il direttore di gara si gode una serata tranquilla: arbitro rilassato, taccuino intonso, atmosfera da calcetto tra vecchi amici.
In classifica gli Scainari risalgono e agganciano quota 3, rilanciando le ambizioni da ottavi. Ma sarà la sfida contro Sotto il Salone a decidere tutto. Beers ancora fermi a zero, e ora per passare devono battere Pal in Dromo e incrociare dita, gomiti e supporti lombari.
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